Le bellezze naturali che coccolano l’androit sono raggiungibili con brevi passeggiate in natura, a piedi. Molti altri sono i luoghi di interesse naturalistico, paesaggistico, turistico, artistico e storico, raggiungibili in biciletta e/o in auto.
L’attività mineraria ed estrattiva è stata da sempre presente nel territorio di Rosignano.
La “cava di Bucafonda” è stata in attività fino agli anni ‘70. da qui si estraeva la serpentinite, utilizzata anche come pietra ornamentale.
Come arrivarci
Secondo le fonti, nel 1682 la comunità di Gabbro versò “25 scudi per fare un arco e muro attorno alla Fonte del Ricaldo, per far venire l’acqua a doccio, fare un abbeveratoio per le bestie e un lavatoio per il bucato”.
La fonte di Ricaldo era una delle fonti a cui gli abitanti del paese potevano attingere per rifornirsi d’acqua; la sua portata diminuì drasticamente quando venne deviata per rifornire la fornace Serredi (1945). Solo dopo la II guerra mondiale venne realizzato un acquedotto e le case del paese poterono usufruire dell’acqua corrente.
Come arrivarci
Nei dintorni del paese di Gabbro sorgevano ben 7 mulini, sia a vento che ad acqua. I ruderi di 3 mulini ad acqua si possono ancora oggi vedere lungo il botro sanguigna.
Seguendo la strada in direzione del campo sportivo e del depuratore delle acque, si raggiungono i resti del mulino di Bucafonda. Era un mulino a ruota verticale, già in funzione nel 1600.
Come arrivarci
Il museo accoglie i reperti rinvenuti nei siti archeologici, principalmente di età etrusca e romana, del territorio, nonché di rinvenimenti sporadici o relitti presenti lungo la nostra costa.
All’interno del museo sono riprodotte anche, con minuziosi dettagli, parti di una domus romana.
Come arrivarci
Tra i paesi di Nibbiaia e Castelnuovo della Misericordia sorge la collina di Monte Carvoli, sulla quale sono state rinvenute tracce di due cinte murarie, costruite con mura a secco, appartenenti ad una fortezza frequentata in età etrusca.
Nelle vicinanze è stata identificata una necropoli etrusca, con tombe a pozzetto, i cui corredi sono conservati al Museo archeologico Palazzo Bombardieri.
Come arrivarci
Il piccolo museo, costruito con la forma di un tempietto, fu realizzato nel 1914 per volontà di Luigi Adriano Milani, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Firenze; accoglie i corredi funerari provenienti dalla necropoli di età etrusca (IV-I secolo a.C.) che occupava il promontorio di Castiglioncello.
Nei primi anni del 1900 il territorio venne sottoposto ad una intensa opera di urbanizzazione e durante i lavori di costruzione vennero portate alla luce le tombe presenti
Come arrivarci
Conosciuto localmente come “il ponte romano” è ancora oggi di incerta datazione e non ve ne è traccia precedente nelle carte al 1800. sorge su quella che viene chiamata “via del mille”, che seguiva l’antico tracciato di una strada che collegava il “portus pisanus” a quello di Vada Volaterrana. La zona è ancora oggi soggetta ad indagini archeologiche.
La visita è gratuita.
Come arrivarci
Stabilimento balneare privato; offre numerosi servizi (noleggio gommoni, corsi di SUP, corsi di diving, ristorazione).
È possibile, su richiesta, accedere e riservare ombrellone con lettini e sdraio.
Come arrivarci
Informazioni Utili
Menzionata per la prima volta in un documento del 958 d.C., era intitolata a San Gerusalemme e San Giovanni Battista. La zona era già frequentata in età etrusca e romana. Recenti indagini archeologiche hanno permesso di individuare con precisione l’ubicazione dell’antico complesso religioso, nelle cui vicinanze sono state rinvenute anche alcune sepolture.
La pieve venne frequentata fino al 1300 quando, forse a seguito dell’epidemia di peste nera, subì un progressivo abbandono. Materiali provenienti da questo sito vennero impiegati nella costruzione della Chiesa di Castelnuovo della Misericordia e in poderi nelle vicinanze.
Come arrivarci
Conosciuto anche come “acquedotto Lorenese” o più impropriamente “acquedotto Leopoldino” è stato per lungo tempo il principale approvvigionamento idrico della città di Livorno.
La sua costruzione fu avviata da Ferdinando III di Lorena, Granduca di Toscana nel 1793 e i lavori proseguirono anche sotto il suo successore, Leopoldo II, che lo potenziò costruendo nuove aree di raccolta e sistemi di depurazione.
Come arrivarci
Informazioni Utili
Dal paese di Gabbro, seguendo la strada asfaltata in direzione di livorno, si arriva in località “le palazzine”, da dove ha inizio una strada sterra molto larga ed in discesa che conduce fino al mare, lungo il corso del torrente Chioma ed immersa nelle tipicità della macchia mediterranea.
Una curiosità: negli anni ‘50 del secolo scorso in questa zona la viabilità era ancora poco organizzata e spesso le vie erano poco agevoli. Nel Natale del 1957 una bambina di nome Marisa, che abitava in un podere nella val di Chioma, scrisse una lettera alla Befana, chiedendo come dono un ponte che le permettesse di raggiungere più facilmente la sua scuola elementare a Nibbiaia.
Per arrivarci, infatti, doveva ogni giorno guadare il torrente e spesso il suo papà era costretto ad aiutarla portandola sulle sue spalle.
La lettera, pubblicata sui giornali, giunse tra le mani di un distinto signore, capo dell’ufficio stampa della C.E.I.A.D COLUMBIA, una casa discografica che proprio in quel momento stava girando il film “un ponte sul fiume Kway”. Per il lancio pubblicitario del film si decise di finanziare la costruzione del ponte per Marisa che fu inaugurato il 19 gennaio 1958.